Cos'è la cuffia dei rotatori?
La cuffia dei rotatori è il complesso dei tendini che muovono l’articolazione della spalla. Grazie ad essa, infatti, la spalla è l’articolazione che ha la maggiore escursione tra tutte le articolazioni del nostro corpo. Tale libertà di movimento ci permette di eseguire un’impressionante varietà di funzioni.
Purtroppo, la patologia della cuffia dei rotatori non è un problema raro. La cuffia dei rotatori fa parte di un meccanismo che funziona molto bene, quando è sano, ma che può causare grossi problemi quando è patologico.
La rottura della cuffia dei rotatori è una frequente causa di dolore e disabilità tra gli adulti.
Una lesione della cuffia dei rotatori causa indebolimento della spalla, con conseguente difficoltà ad eseguire le normali attività quotidiane, come pettinarsi o vestirsi.
Cosa si intende per "rottura della cuffia dei rotatori"?
La rottura della cuffia dei rotatori si verifica in caso di lesione di uno dei 4 tendini. Tali rotture possono variare notevolmente tra loro per forma e dimensione, ma consistono tendenzialmente in un buco all’interno di uno dei tendini o, nella maggior parte delle volte, in un suo distacco dall’inserzione ossea dell’omero. Esattamente come per molte altre patologie di tipo ortopedico, il meccanismo lesivo più frequente può essere di tipo traumatico o ripetitivo. |
- Lesioni traumatiche
Tali lesioni si verificano spesso in seguito a cadute sul braccio esteso, oppure sollevando un oggetto molto pesante. Questi meccanismi sono molto meno frequenti dell’uso ripetitivo, e si verificano spesso in pazienti con meno di 60 anni di età. Spesso, data la natura traumatica, si associano ad altre lesioni a carico della spalla (es. lussazioni) -
Lesioni degenerative
La maggior parte delle volte la rottura del tendine consegue ad un indebolimento progressivo che avviene nel tempo. Questo tipo di degenerazione ovviamente si verifica con l’invecchiamento.Molti fattori contribuiscono alla rottura degenerativa o cronica della cuffia dei rotatori.
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Stress ripetitivi. Ripetere in continuazione lo stesso movimento del braccio, come avviene per esempio in sport come il baseball, il tennis, la pallavolo ed il sollevamento pesi aumenta il rischio di lesioni della cuffia da sovraccarico. Anche molte attività lavorative ripetitive possono causare lo stesso problema
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Scarsa vascolarizzazione. Invecchiando, la vascolarizzazione dei tendini della cuffia dei rotatori diminuisce e senza l’apporto di sangue diminuisce anche la capacità del nostro corpo di riparare le piccole lesioni. Questo fattore alla fine può determinare la rottura della cuffia.
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Osteofiti. Invecchiando, aumenta la possibilità di formazione di osteofiti (protuberanze ossee) dell’acromion. Quando solleviamo il braccio, questi osteofiti vengono in contatto con la cuffia dei rotatori, provocando la cosiddetta sindrome da impingement subacromiale che, nel tempo, causerà indebolimento e infine rottura della cuffia dei rotatori.
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Nella maggior parte dei casi il tendine coinvolto è quello del muscolo sovraspinato, ma anche altri tendini possono essere interessati dalla lesione.
Molte volte la rottura del tendine inizia con una sua degenerazione, che ne causa l’indebolimento. A questo punto, con il tempo, il tendine può rompersi, spesso sollevando un oggetto pesante.
Quali sono i sintomi della rottura della cuffia dei rotatori?
Il sintomo più frequente è il dolore, difficilmente localizzabile in una zona ben precisa, ma piuttosto descritto come un fastidio generalizzato che aumenta in seguito a particolari movimenti della spalla. Il dolore si irradia spesso anche al braccio e al gomito. A seconda della gravità della rottura tendinea, si può avere anche un certo grado di impotenza funzionale.
Se la rottura è incompleta, o parziale, il dolore è il sintomo più importante; può associarsi anche un certo grado di perdita di forza, ma non è questo il sintomo di cui il paziente si lamenta più spesso. Invece, nelle rotture complete della cuffia dei rotatori, il paziente non riesce a muovere normalmente la spalla. La diagnosi si ottiene in seguito ad un valido esame obiettivo, grazie al quale il medico riesce ad isolare ogni singolo muscolo, testandone la forza.
- Diminuzione della forza
Il medico può valutare la forza dei tendini della cuffia dei rotatori. Con particolari manovre, infatti, è possibile isolare ogni singolo muscolo, in modo da localizzare approssimativamente la rottura. Le gravi rotture tendinee possono impedire al paziente di sollevare attivamente la mano sopra alla testa. - Impossibilità ad eseguire particolari movimenti
I pazienti spesso si lamentano di non riuscire ad eseguire particolari movimenti, quali pettinarsi, allacciarsi il reggiseno, toccarsi la schiena, o dormire sulla spalla interessata dalla rottura.
Le lesioni acute, come per esempio quelle che si verificano in seguito ad una caduta, solitamente danno un forte dolore e immediata perdita di forza del braccio; talvolta si percepisce anche un rumore nella spalla al momento della rottura.
Anche le lesioni che insorgono lentamente in seguito a movimenti ripetuti provocano dolore e perdita di forza quando cerchiamo di sollevare il braccio o durante la notte, ma inizialmente il dolore è meno acuto e presente solo quando cerchiamo di sollevare il braccio sopra al piano della testa, come per pettinarci. Inizialmente la semplice assunzione di un farmaco come l’ibuprofene può alleviare i sintomi. Nel tempo, però, il dolore si fa sentire anche a riposo e non passa più con un semplice antidolorifico. Il dolore inizia ad irradiarsi sulla parte laterale del braccio, anche fino al gomito, e anche durante la notte quando si cerca di dormire sul lato danneggiato. A questo punto il dolore rende difficoltose anche le semplici attività quotidiane, come pettinarsi o allacciarsi il reggiseno.
In qualche caso le lesioni della cuffia non causano dolore, ma resta la perdita della forza di quel braccio.
Che esami si possono fare per diagnosticare la rottura della cuffia dei rotatori?
In caso di dubbio di rottura, si fanno eseguire delle radiografie della spalla, grazie alle quali il medico può notare dei segni indiretti di rottura della cuffia. Con le radiografie, infatti, non è possibile valutare direttamente le strutture molli del nostro organismo, quali i tendini. I segni indiretti consistono nel restringimento dello spazio subacromiale o nella presenza di osteofiti (escrescenze ossee) acromiali.
L’esame più utile per la valutazione della cuffia è senza dubbio la Risonanza Magnetica, anche se non è l’unico modo per diagnosticare la rottura tendinea. Tutti i seguenti test permettono di far diagnosi di rottura della cuffia.
- Risonanza Magnetica
Questo esame diagnostico è quello maggiormente utilizzato ed è utile perché può evidenziare sia le rotture complete che quelle parziali. La RMN riesce anche a mettere in evidenza la presenza di eventuali borsiti e altre patologie della spalla - Artrografia
Un tempo questo era l’esame più utilizzato . L’artrografia consiste nell’esecuzione di una radiografia della spalla dopo aver iniettato in articolazione un liquido di contrasto. Una cuffia intatta, infatti, è in grado di contenere il liquido di contrasto all’interno dell’articolazione, mentre eventuali lacerazioni permetteranno la fuoriuscita del liquido dalla cavità articolare. - Ecografia
Recenti lavori dimostrano che l’ecografia, se eseguita da un operatore molto esperto, è in grado di diagnosticare una lesione esattamente come le metodiche precedentemente illustrate. A seconda delle preferenze del medico, si può optare anche per questa soluzione diagnostica.